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Vendemmia 2022: per Pieve di Campoli un’annata ricca

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Vendemmia 2022: per Pieve di Campoli un’annata ricca

Passata la fase di svinatura Andrea Paoletti, enologo e direttore dell’azienda, conferma la bontà della stagione parlando di vini profumati e ricchi di aromi. Eppure qualche mese fa le aspettative erano diverse.

La pioggia che non cade e la terra che si fa ogni giorno più secca. Con le screpolature e le rughe che si dilatano e non fanno presagire nulla di buono. Durante l’estate il pensiero di molti viticoltori andava inesorabilmente verso un’unica direzione: una previsione di vendemmia negativa sia in termini di qualità che quantità. Ma così non è stato perché la natura che infligge danni, lasciando spesso l’uomo con il fiato sospeso, si dimostra anche capace di ripararli contro ogni previsione.

Il bilancio della vendemmia 2022 di Pieve di Campoli si è rivelato positivo confermando le stagioni altrettanto buone del 2020 e del 2021. Le piogge arrivate ad agosto hanno accelerato la maturazione dell’uva e in parte scongiurato quel calo produttivo che si attendeva a causa della persistenza della siccità. Secondo l’opinione di Andrea Paoletti, enologo e direttore tecnico dell’azienda, il livello qualitativo dell’uva raccolta è molto buono e in diversa misura caratterizza tutti i principali vitigni dell’azienda: dal Sangiovese al Canaiolo fino al Pugnitello. “La vite ha dimostrato una grande capacità di adattamento, soprattutto la vite matura ha dimostrato di sapersi adattare a qualsiasi situazione e questa è la conferma che la natura riesce a fare cose incredibili. Infine – aggiunge – abbiamo passato la fase di svinatura e siamo già in grado di riconoscere l’identità e il valore del vino. Siamo certi di avere un’annata ricca, i vini sono profumati e hanno il massimo degli aromi”.

Le piogge di agosto hanno mitigato gli effetti della siccità, velocizzando la maturazione dell'uva

Lungo i 50 ettari di vigneti dislocati nei comuni di San Casciano in Val di Pesa e San Donato in Poggio Barberino, la vendemmia si è concentrata per tutto il mese di settembre e ha coinvolto oltre agli operai e ai dipendenti dell’azienda anche diversi braccianti stranieri della cooperativa San Francesco, per un totale di 25 persone. “È stato un periodo intenso, faticoso ma ricco di soddisfazioni – racconta Zaccheo, giovane operaio di Pieve di Campoli in azienda da diversi anni e oggi responsabile della gestione delle squadre a terra. “Se eseguito con la giusta solerzia e una visione ampia, il lavoro in agricoltura è appagante. Lavorazione dopo lavorazione offre la possibilità di veder crescere il proprio lavoro. La vendemmia – conclude – rappresenta una delle fasi più belle, il momento culminante in cui si raccolgono i frutti di un’attività annuale che richiede cura, attenzione, energia e passione”.

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